Cases, Mario

torna ai risultati
3
RDF
Informazioni biografiche

data di nascita: 17/01/1900

luogo di nascita: Mantova

forme alternative del nome: Duprez, Antoine

coniuge di: Hirsch, Lia

figlio/figlia di: Ulisse Cases - Clotilde Levi

biografiaMario Cases nasce a Mantova il 17 gennaio del 1900, figlio di Ulisse e Clotilde Levi. Nel 1925 sposa Lia Hirsch: negli anni successivi alla presa del potere da parte di Mussolini, assumono entrambi posizioni avverse al partito fascista. In questo periodo Mario Cases lavora come rappresentante in Piemonte; successivamente si occupa del ramo commerciale della fabbrica guidata dal cugino della moglie, Renato Hirsch. Dopo la pubblicazione delle leggi razziali, Mario Cases decide di espatriare insieme alla moglie: optano per la Francia perchè conoscono la lingua francese ed hanno degli appoggi. Inizialmente Mario Cases si stabilisce con la moglie a Parigi: dopo la dichiarazione di guerra della Germania, entrambi riparano nel sud della Francia, a Tolosa. In questa città Mario Cases assiste alla disfatta francese nella seconda guerra mondiale; dalla fine del 1940 fino all'agosto del 1943 egli si trasferisce a Nizza. Nell'estate del 1942 muore la madre di Mario Cases: soltanto nell'ottobre dello stesso anno egli riceve, insieme alla moglie, il permesso di venire in Italia. Il periodo che intercorre dall'ottobre del 1942 fino all'aprile del 1943 è il momento in cui Mario Cases informa Ugo La Malfa riguardo alla sua intenzione di costituire un ponte di notizie antifasciste tra l'Italia e la Francia. Le informazioni passano dal maquis francese per poi arrivare alla BBC inglese; è proprio la British Broadcasting Company a trasmettere il programma del Partito d'Azione omettendone, però, il primo punto relativo alla forma istituzionale voluta per l'Italia: repubblicana e non monarchica. Tornato a Nizza, Mario Cases prosegue la sua attività partigiana con il nome di Antoine Duprèz. Mario Cases si mette anche in contatto con il capo della Resistenza francese a Lione. Dopo la caduta del fascismo, avvenuta il 25 luglio del 1943, Mario Cases decide di rimpatriare in Italia insieme alla moglie: a seguito dell'armistizio dell'8 settembre 1943 Mario Cases e consorte decidono di fuggire verso il sud Italia col fine di oltrepassare il limite della zona occupata. Grazie ad una traversata in barca a vela riescono a raggiungere a raggiungere le zone presidiate dagli alleati: qui Mario Cases lavora prima a Bari e poi a Roma come interprete dall'inglese presso il comando misto anglo-americano del Psychological Warfare Branch. Terminata la guerra, Mario Cases torna a Milano con la famiglia, dove rimane fino al 1951, e richiede la tessera del Partito d'Azione.
professioneConsulente
fonti

Lia Hirsch Cases, "Ricordi e testimonianze di una famiglia antifascista", Annali dell'Istituto Ugo La Malfa, Vol. II, 1986

Archivio CDEC, Fondo Vicissitudini dei singoli, serie I, bb. 7; 14, fasc. 197; 406

Archivio CDEC, Fondo Vicissitudini dei singoli, serie I, b. 4, fasc. 120

Archivio CDEC, Fondo antifascisti e partigiani ebrei in Italia 1922-1945, b. 3, fasc. 61

risorse dalla linked data cloud

Questo portale è stato realizzato grazie al sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo




Powered by

Il dataset "Shoah Victims names" è stato pubblicato in modalità Linked Open Data sul portale dati.cdec.it ed è accessibile tramite Endpoint SPARQL






Naviga i dati con

Salvo diversa indicazione, tutti i contenuti di questo sito sono soggetti alla licenza Creative Commons - Attribution 4.0 International (CC BY 4.0) .
You must give appropriate credit, provide a link to the license, and indicate if changes were made. You may do so in any reasonable manner, but not in any way that suggests the licensor endorses you or your use  



Con il contributo di